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Non si finisce mai di imparare... Stefano sui banchi di Illy!

Immagine del redattore: Gianpietro ValloraniGianpietro Vallorani

Aggiornamento: 3 mag 2023

"Chi non si ferma si forma", mai frase fu più azzeccata. Il nostro collaboratore Stefano ci racconta la sua esperienza all'Università del caffè di Illy.


UNA TIGRE NEL CAFFÈ L’HAI MAI VISTA? IO SÌ!!!


Vi sembrerà strano ma è proprio quello che ho visto in occasione della splendida visita in Illy Caffè a Trieste.


Fino alla settimana scorsa avevo solo sentito parlare di questo immenso stabilimento dove al suo interno è presente anche la famosa Università Del Caffè. Così grazie alla mia azienda ed al nostro rappresentante di zona siamo riusciti ad incastrare questa splendida esperienza di due giorni tutta offerta dalla Illy caffè. Si sale in macchina insieme a 4 colleghi e si parte!!


Che lo standard qualitativo di questa esperienza fosse alto lo si percepisce già dalla nostra sistemazione. Un Hotel monumentale affacciato sul golfo di Trieste, cinque singole deluxe per cinque ospiti. D’altronde si sa che la mission del fondatore Ernesto Illy era quella di produrre a Trieste il miglior caffè del mondo, figuriamoci se faceva sistemare i suoi ospiti in un piccolo bed and breakfast.


La mattina seguente ci ritroviamo nella hall dell’hotel, ma non eravamo solo noi cinque, in totale una ventina di persone provenienti da tutta Italia con una cosa che ci accomuna l’amore per il caffè.

Iniziamo!

Arrivati è Elisa ad accoglierci, ci spiega che la mattinata sarà dedicata interamente all’università del caffè con nozioni approfondite sulla nascita della Illy Caffè, sulla filiera di produzione e selezione dei chicchi migliori, su come si prepara un ottimo espresso ed infine una degustazione per andare a stimolare i cinque sensi che entrano in gioco prendendo un caffè… non mi sono sbagliato sia chiaro, sono cinque i sensi stimolati!

Prova a pensarci un attimo:


Sono gli occhi i primi organi coinvolti nell’esperienza della degustazione del caffè. È attraverso la vista, infatti, che si stabilisce il primo vero contatto sensoriale con questa bevanda, tanto che è possibile riconoscere un espresso perfetto fin dal primo sguardo. Ed è proprio qui che ho visto la tigre! La tigre intesa come striatura, tigratura che troviamo sulla superfice del caffè, un effetto formato dalla base color nocciola marrone ed alcune striature più scure che rimandano proprio alla pelliccia della tigre. Si formano perché sono formate dalle sostanze più aromatiche e più leggere dell’espresso estratte nella prima parte della percolazione.

Sia chiaro per avere la tigratura ci sono diversi fattori, in primis la forma interna della tazzina, ma la cosa più importante è la selezione di qualità del chicco di arabica che Illy fa in maniera meticolosa con 256 controlli qualità prima di partire con la produzione.

Successivo alla vista il senso stimolato è il gusto (dolce, salato, acido, amaro) questi ultimi più presenti durante la degustazione del caffè.

Poi l’olfatto che gioca un ruolo fondamentale nell’esperienza sensoriale della degustazione (pane tostato, cioccolato, fiori freschi e frutta per gli aromi positivi, paglia, erba fresca, acqua stagnante e addirittura muffa per gli aromi negativi).

Il tatto, intenso come tatto gustativo. “Tatto gustativo?” Sì, esatto, è infatti la bocca che tocca il liquido permettendoci così di comprenderne la corposità.


E bene si, in ultimo anche l’udito. Come? Il rumore del macinino del caffè al bar o nel nostro settore il gruppo che sgancia la capsula.

Dopo questa intensa degustazione perché non provare a fare un caffè con una vera macchina da bar? E allora via! Due gruppi da dieci persone ed una alla volta ad improvvisarci dei veri e propri barman.

Dopo la pausa pranzo è arrivato il momento di visitare la produzione, rigorosamente indossando camice, cuffie e mascherina. La contaminazione da agenti esterni in Illy caffè non è proprio tollerata.

Si parte dal laboratorio qualità per poi arrivare alla linea produttiva sia del macinato che delle capsule. Spostandoci di qualche centinaio di metri ecco i forni per la tostatura. È lì che si conferisce al chicco di caffè il blend Illy. Ricordo di averne visto uno in una piccola azienda locale vicino alla mia azienda e la particolarità che vidi mi fece esclamare: “mamma mia quanto fumo fanno”. In Illy è tutto diverso, ogni cosa è fatta per essere riciclata ed ecosostenibile, così come il fumo delle tostatrici che viene aspirato, trattato e trasformato in energia. Ma la cosa non mi stupisce affatto essendo Illy una società B Corp che sposa perfettamente i principi che anche noi di Eurocedibe essendo società benefit abbiamo.

Finisce questa fantastica esperienza di due giorni, le cose da raccontare sarebbero tante ma ci vorrebbe un piccolo libro per scrivere tutte le nozioni che ho immagazzinato.


Quello che mi ha impressionato di più oltre a quanto scritto sopra sono senz’altro:

  1. La continua ricerca della qualità

  2. Il fatto di tramandare da due generazioni il credo aziendale, ovvero produrre il migliore caffè al mondo

  3. I numeri impressionanti: 500 milioni di fatturato che non la ergono a regina del caffè, ma che mi fanno pensare che ci sono milioni di persone nel mondo che sono disposte a pagare di più un caffè di qualità.”

Stefano Luciani


Che Illy fosse un marchio che garantisce un’elevata qualità lo dimostrano anche i numeri, abbiamo attualmente più di 2.000 macchine Illy dislocate su tutto il nostro territorio.

Se anche tu sei un fan della qualità e vuoi il meglio per la tua azienda richiedi subito una consulenza cliccando al link qui sotto:



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